COMUNICATO STAMPA
BOSNIA-ITALIA. INCONTRO CON PRESIDENTE HIGH JUDICIAL AND PROSECUTORIAL COUNCIL (HJPC) TEGELTIJA. SI RAFFORZA LA PARTNERSHIP FRA ITALIA E BOSNIA NELLA RIFORMA DEL SETTORE GIUSTIZIA E NEL CONTRASTO A CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E TERRORISMO.
SARAJEVO, 18 MAGGIO 2017. L’HJPC è un’istituzione chiave per il consolidamento dello stato di diritto in Bosnia in linea con gli standard europei. L’Italia vuole essere un partner essenziale di questo percorso, in particolare attraverso un rafforzamento della cooperazione fra l’HJPC e il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) con la firma di un MoU fra le due istituzioni, ormai in via di finalizzazione. Ho inoltre consegnato al Presidente Tegeltija uno studio di fattibilità per il trasferimento di un avanzato software informatico per il contrasto al crimine organizzato ed il terrorismo in uso presso la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo in Italia, assicurando al tempo stesso sulla possibilità di un parziale co-finanziamento europeo a valere sui fondi del progetto IPA regionale sulla lotta al crimine organizzato, gestito dal Ministero dell’Interno italiano: così l’Ambasciatore d’Italia, Nicola Minasi, al termine di un incontro con il Presidente dell’ “High Judicial and Prosecutorial Council” della Bosnia Erzegovina, Milan Tegeltija. Minasi ha indicato la disponibilità dell’Italia ad assistere le autorità giudiziarie bosniache nel processo di consolidamento dello stato di diritto, in armonia con gli standard europei, e nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo. In tale ottica, l’Italia ha proposto di donare alle autorità giudiziarie bosniache un avanzato software utilizzato dalla Procura Nazionale Antimafia e sviluppato sulla base di una pluridecennale esperienza nella lotta alla criminalità organizzata. Si tratta di un’ulteriore conferma dell’impegno italiano nella collaborazione bilaterale nel contrasto alla criminalità organizzata e, più in generale, nel settore giustizia e affari interni, come testimoniato anche dalla recente visita di una delegazione di procuratori della Direzione Nazionale Anti-mafia lo scorso febbraio.