In occasione della Festa della Repubblica, l’Ambasciata d’Italia a Sarajevo ha celebrato il 2 giugno insieme alla comunità di italiani in Bosnia ed Erzegovina, le autorità nazionali, il corpo diplomatico, rappresentanti della missione EUFOR Althea, come pure del mondo imprenditoriale e culturale locale.
I festeggiamenti hanno avuto luogo presso la Vijećnica, l’edificio storico già sede della Biblioteca nazionale, distrutto durante l’assedio di Sarajevo e simbolo della resistenza della città, che oggi ospita il Consiglio municipale della capitale bosniaco-erzegovese. Un edificio caratterizzato da un forte legame con l’Italia: in esso sono infatti esibite alcune opere d’arte del costituendo Museo d’arte contemporanea Ars Aevi, iniziativa idealmente avviata nel nostro Paese durante la guerra degli anni Novanta grazie alla donazione di opere da diversi artisti italiani e poi proseguita con il progetto di Museo realizzato dall’arch. Renzo Piano.
Ospiti d’onore della serata sono stati la pianista di fama internazionale Leonora Armellini, già vincitrice del Premio Nawrocka al Concorso Internazionale Chopin, e il violoncellista Ludovico Armellini – gemello della prima, si esibisce regolarmente come solista e in prestigiose formazioni cameristiche, ed è stato insignito del Premio Abbiati per la musica da camera – che hanno accolto il pubblico con un concerto che ha alternato Scarlatti, Fano, Busoni, Faure e ovviamente Chopin.
Nel suo discorso, alla presenza del Ministro per gli Affari Civili della Bosnia ed Erzegovina, Bošnjak, l’Ambasciatrice Castellani ha ricordato i molteplici elementi della presenza dell’Italia in Bosnia ed Erzegovina, particolarmente evidente nel sostegno al suo processo di avvicinamento all’Unione Europea. “L’Italia crede fermamente che la stabilità, la sicurezza e la prosperità del continente passino attraverso l’integrazione europea della regione dei Balcani occidentali e della Bosnia ed Erzegovina”, ha affermato l’Ambasciatrice, ed è per questo che l’Italia continuerà a offrire un “sostegno politico, tecnico ed economico” al paese balcanico per accompagnarlo nel suo percorso euro-atlantico e in quello della riconciliazione. Un esempio concreto dell’impegno a favore della stabilità e della sicurezza della Bosnia ed Erzegovina – ha quindi osservato – viene dal contingente italiano nella missione EUFOR Althea, recentemente incrementato a causa della presente crisi politico-costituzionale nel paese.