Si e’ conclusa con uno straordinario successo di pubblico e visibilita’ mediatica l’edizione 2023 del “Children Speed Camp”, kermesse sciistica organizzata dal Club Olimpico di Sarajevo. In un suggestivo virtuale collegamento con le Olimpiadi sarajevesi del 1984, l’evento ha riunito giovani sciatori dalla regione e dal mondo per alcuni giorni di formazione con grandi personalità dello sci internazionale nella località sciistica di Bjelasnica, alle porte di Sarajevo. La manifestazione ha goduto del patrocinio e del sostegno dell’Ambasciata d’Italia, anche in considerazione del fatto che il team tecnico annoverava tra gli ospiti d’onore due indimenticati campioni dello sci azzurro, Paola Magoni (vincitrice della medaglia d’oro nello slalom alle Olimpiadi invernali del 1984 a Sarajevo e dunque particolarmente legata alla citta’) e Kristian Ghedina (vincitore di tre medaglie iridate e tredici gare di Coppa del Mondo). Tra gli altri partecipanti di maggior richiamo, anche Ivica Kostelic, campione croato, e Sead Causevic, nome storico dello sci bosniaco-erzegovese.
Nel ricco programma degli appuntamenti in cui si e’ snodata l’iniziativa, si e’ svolto anche un parallelo evento presso il Monte Jahorina, altra rinomata stazione sciistica sarajevese, anch’essa teatro delle olimpiadi invernali del 1984. L’Ambasciata ha presenziato ai principali eventi con l’Ambasciatore Marco Di Ruzza e il capo dell’Ufficio culturale, Dr. Lorenzo Donatelli, che ha preso parte alla cerimonia inaugurale. L’Ambasciatore ha altresi’ guidato la delegazione italiana – comprensiva del giornalista Lorenzo Fabiano del Corriere del Veneto (autore del libro “Sarajevo ’84: i giorni della concordia”) – ad una cerimonia presso il Museo Olimpico nel corso della quale la Sindaca di Sarajevo Benjamina Karic ha consegnato riconoscimenti ai campioni azzurri, ricordando l’importanza che le Olimpiadi invernali del 1984 hanno rivestito per la storia della città.
Acclamatissimi dal pubblico bosniaco-erzegovese i due campioni italiani. “Sono profondamente colpita dalle manifestazioni di affetto che ho ricevuto”, ha detto una Paola Magoni visibilmente emozionata. “E’ stato un evento straordinario – ha proseguito – che mi ha consentito di rivivere indelebili ricordi. Sarajevo e’ una citta’ che portero’ nel cuore per sempre e la sua popolazione e’ incredibilmente accogliente e calorosa”. Da parte sua Kristian Ghedina ha dichiarato: “E’ per me la seconda volta a Sarajevo, avendovi gareggiato nel 1987. Sono felice di aver partecipato a questa bellissima iniziativa e mi auguro che da questo campo possano nascere tanti futuri campioni”. Entrambi hanno ringraziato l’Ambasciata per la costante presenza e il fattivo contributo assicurato alla migliore riuscita dell’evento.
I motivi del sostegno al progetto da parte della nostra Sede diplomatica sono stati illustrati dall’Ambasciatore Di Ruzza: “La nostra diplomazia culturale mira a rafforzare i legami tra i due Paesi ma anche a contribuire ai percorsi di riconciliazione nazionale in una societa’ che deve ancora fare passi in avanti su questo terreno. Da tale punto di vista lo sport, quale distruttore di muri – secondo il motto di De Coubertin, che ben campeggia allo stesso Museo Olimpico di Sarajevo – e’ per noi un prezioso alleato. In questo senso sosteniamo convintamente iniziative sportive che possano accomunare i giovani all’insegna del dialogo e dell’amicizia, guardando ad una Bosnia-Erzegovina multietnica, pluriculturale e finalmente proiettata verso un futuro europeo”.