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Cooperazione allo sviluppo

L’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) fornisce sostegno in varie forme alla Bosnia Erzegovina nel suo percorso di integrazione europea e nel recepimento dell’acquis dell’UE, in settori prioritari come l’agricoltura e lo sviluppo rurale, il turismo sostenibile e la protezione e promozione del patrimonio naturale e culturale, attraverso un approccio complementare di cooperazione tecnica e formazione. Le iniziative in corso nel settore dell’agricoltura sono incentrate sull’assistenza alla Bosnia Erzegovina per allineare i propri sistemi di controllo fitosanitario agli standard europei e alle attività previste dal regolamento UE 1305/2013. Inoltre, AICS sostiene la transizione verso una produzione agricola verde e salutare in Bosnia Erzegovina per accrescere il valore dei prodotti agroalimentari e la loro migliore promozione sui mercati nazionali e internazionali/UE, rafforzando la capacità della pubblica amministrazione, degli agricoltori e dei produttori alimentari di adottare gli standard comunitari e le pratiche di produzione ecosostenibili. Inoltre, AICS sostiene uno sviluppo economico sostenibile e la tutela ambientale delle Aree con Vincoli Naturali (ANC) in linea con l’acquis UE (Reg. UE 1305/2013). Nel settore del turismo e dell’ambiente, AICS sta lavorando alle attività propedeutiche per creare le condizioni per la certificazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS). Inoltre, AICS sostiene la promozione del turismo basato sulla natura in Bosnia Erzegovina, finalizzato allo sviluppo sostenibile, anche quale settore generatore di reddito ed opportunità di lavoro.

Tra i più importanti progetti in tali settori, si ricordano in particolare “Via Dinarica” e “Bridge” (attuati da UNDP), Natur Bosnia Erzegovina (attuato dalla ONG italiana “CISP”), ed una iniziativa di tutela e promozione delle aree soggette a vincoli naturali (attuata dal CIHEAM di Bari).

AICS sostiene inoltre progetti nei settori dell’assistenza ai migranti, del sostegno ai giovani, della promozione dei processi di riconciliazione e del miglioramento degli standard sanitari, con particolare riferimento alla prevenzione ed alla cura dei tumori.

Oltre alle attività dell’AICS, il Governo italiano ha mobilitato ulteriori risorse attraverso altri canali, gestiti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI):

– il “Fondo Migrazioni” è uno strumento del MAECI (Direzione Generale per le Politiche Migratorie e gli Italiani all’Estero) volto a sostenere i Paesi partner nella gestione dei flussi migratori;

– il Fondo dell’“Iniziativa Centro Europea (INCE)” presso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) è interamente finanziato dal Governo Italiano e viene utilizzato per sostenere sia attività di cooperazione tecnica nell’ambito dei progetti della BERS sia progetti di scambio di conoscenze tra Paesi UE ed extra UE membri dell’INCE, attraverso il “programma di scambio di know-how” (KEP), finalizzato a sostenere il loro processo di integrazione nell’UE;

– il “Bando Balcani”, promosso e gestito dalla Direzione Generale per l’Europa del MAECI, sostiene progetti – che possono essere presentati sia da organizzazioni private (come le ONG) che pubbliche (come le organizzazioni internazionali e le agenzie delle Nazioni Unite) – finalizzati a sostenere il processo di integrazione nell’UE dei paesi dei Balcani occidentali, i loro processi di stabilizzazione e riconciliazione e la promozione dei diritti umani.

Diverse amministrazioni italiane, inoltre, sono coinvolte in progetti di cooperazione finanziati dall’Unione Europea a valere sullo strumento pre-adesione (IPA). Si ricordano, in particolare, il progetto “Countering serious crime in the Western Balkans”, attuato, per la parte di cooperazione delle forze di polizia, dal Ministero dell’Interno italiano (una nuova fase, maggiormente incentrata sulla lotta al traffico di migranti, sta per essere lanciata nel 2023 e vedrà nuovamente il Ministero dell’Interno italiano coinvolto in prima linea) e diversi gemellaggi amministrativi (c.d. “twinnings”), che vedono impegnate diverse amministrazioni italiane in progetti di assistenza ai partner bosniaco-erzegovesi in diversi settori (fito-sanitario, tassazione indiretta, digitalizzazione dei servizi pubblici, etc.).