E’ stato inaugurato a Sarajevo il nuovo Centro di accoglienza rivolto ai richiedenti asilo minorenni e ad altre categorie vulnerabili, quali i minori non accompagnati. L’iniziativa e’ il frutto della collaborazione tra le competenti Autorita’ della Bosnia-Erzegovina, segnatamente il Ministero della Sicurezza, e varie organizzazioni internazionali non governative (Jesuit Refugees Service, Caritas Svizzera, Caritas BiH, etc), tra le quali spicca anche una significativa partecipazione italiana, principalmente attraverso IPSIA-ACLI, da tempo assai ben radicata sul territorio nel settore dell’assistenza ai migranti. Ha presenziato all’evento anche la Capo Missione dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), Dr.ssa Laura Lungarotti.L’impegno a contribuire alla realizzazione del Centro di accoglienza e’ parte integrante delle attivita’ del progetto “BRAT-Balkan Route Assistenza in transito”, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) ed implementato da importanti attori della societa’ civile italiana, quali la stessa IPSIA-ACLI, Caritas Italia e Croce Rossa italiana.
La cerimonia e’ stata aperta dall’Ambasciatore d’Italia Marco Di Ruzza, che ha messo in luce come le sinergie tra le Autorita’ locali, la comunita’ internazionale e gli organismi della societa’ civile possono efficacemente agevolare l’allineamento della Bosnia-Erzegovina agli standard UE in tale settore nel piu’ generale contesto del percorso di integrazione europea del Paese. “L’iniziativa – cosi’ Di Ruzza – costituisce inoltre ennesimo esempio della concreta e dinamica presenza in Bosnia-Erzegovina della Cooperazione allo sviluppo italiana e della societa’ civile italiana, protagoniste di un’ampia rete di progetti che operano in aree di cruciale importanza per il Paese”. L’Italia – e’ stato altresi’ ricordato dall’Ambasciatore – vanta una profonda conoscenza, anche sotto il profilo normativo, riguardo al delicato tema della gestione e della protezione dei minori non accompagnati e proprio in tal senso alla recente edizione del “Sarajevo Migration Dialogue”, organizzata dal Ministero della Sicurezza della Bosnia-Erzegovina in collaborazione con l’OIM e con la Presidenza svedese del Consiglio UE, un rappresentante del nostro Ministero dell’Interno ha fornito una dettagliata panoramica sull’esperienza italiana in materia.
Ha partecipato agli indirizzi inaugurali, sottolineando la notevole valenza sociale dell’apertura del Centro e l’ottimo “gioco di squadra” che ha reso possibile tale risultato, anche la Dr.ssa Silvia Maraone, Direttrice di IPSIA-BiH.