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Fare affari in Italia

L’economia italiana ha dimostrato una straordinaria resilienza alla crisi economica, ritornando a livelli pre-pandemici di produzione già alla fine del 2021, e, sulla base di un’ambiziosa agenda di riforme strutturali avviata dal Governo, punta a divenire un Paese sempre più attraente per gli investimenti esteri. L’Italia è l’ottava economia al mondo e il secondo Paese manifatturiero in Europa, con un PIL nel 2022 pari a 1.909.154 milioni di euro. L’Italia dispone di un know-how unico in moltissimi settori di punta, quali l’automotive, la moda, il design e l’agroalimentare, ed è all’avanguardia in molte branche della scienza, quali le neuroscienze, la robotica, l’archeologia high-tech.

Il volume delle esportazioni della Bosnia Erzegovina verso l’Italia ha raggiunto un valore pari a 1,02 miliardi di euro nel 2022, in crescita rispetto agli 822 milioni registrati alla fine del 2021. Tale aumento è in linea con la tendenza di più lungo periodo che vede una crescita delle esportazioni della Bosnia Erzegovina verso l’estero che continua dal 2010 – con l’eccezione della flessione osservata nel 2020 in corrispondenza dello scoppio della crisi pandemica.

Il flusso di investimenti diretti esteri netti della Bosnia Erzegovina in Italia nel 2021, anno a cui si riferiscono gli ultimi dati definitivi disponibili, ammonta secondo i dati della Banca d’Italia a 1 milione di euro. Considerando lo stock di IDE degli ultimi dieci anni, dopo la flessione che ha seguito il picco del 2015, a partire dal 2018 si osserva un nuovo aumento, che ha raggiunto nel 2021 gli 8 milioni di euro. L’attività normativa dell’Italia in questi ultimi anni si è concentrata molto sul miglioramento del rapporto fisco-contribuente e sulla semplificazione degli adempimenti fiscali. Per accrescere l’attrattività del nostro Paese nei confronti degli investitori sono stati, inoltre, introdotti nuovi strumenti di tax compliance e incentivi fiscali, grazie in particolare all’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Situata nel cuore del Mediterraneo, l’Italia è uno snodo cruciale per i collegamenti stradali, marittimi ed aerei tra l’Europa e la regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA). Grazie alla sua ubicazione strategica, l’Italia rappresenta una porta d’accesso privilegiata al mercato europeo e ai suoi 500 milioni di abitanti, nonché un’importante via di collegamento tra l’Europa meridionale e l’Europa Centro-Orientale.

Da circa un trentennio l’Italia è la seconda economia manifatturiera in Europa e tra le prime dieci a livello internazionale. Le imprese che investono in Italia possono contare su una fitta rete di PMI e distretti industriali presenti su tutto il territorio nazionale e ben collocati nelle filiere internazionali. Ricerca e innovazione sono ampiamente integrate nei processi industriali, con punte di riconosciuta eccellenza in differenti settori delle scienze della vita (in primis le neuroscienze), fisica e ingegneria (ad esempio la robotica), scienze sociali e discipline umanistiche. Il sistema universitario in Italia ha radici antiche, è dinamico e di ottima qualità e a fronte di una preparazione accademica elevata, il costo del lavoro è relativamente conveniente rispetto ad altri paesi dell’Eurozona.

Il portale Invest in Italy dell’Agenzia ICE fornisce informazioni pratiche su come aprire un’impresa, assumere personale e richiedere incentivi. Vi è, inoltre, un portale specifico dedicato alle politiche di sostegno agli investimenti nel settore immobiliare (Invest in Italy Real Estate).

Alle imprese estere che vogliono avviare o espandere un’attività nel nostro Paese, l’agenzia Invitalia mette a disposizione un’articolata offerta di servizi di informazione e di accompagnamento, dalla fase preliminare al post-insediamento.

Infine, è stato istituito con d.l. 133/2014 (c.d. Decreto Sblocca Italia – art. 30) il Comitato Attrazione Investimenti Esteri (CAIE) presieduto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e composto da rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Economia e Finanze e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Il CAIE svolge la duplice funzione di formulare proposte per migliorare l’attrattività del Paese e il clima per gli investimenti e di seguire specifici progetti di investimento esteri con un impatto particolarmente elevato.