Nel quadro della sesta edizione della “Giornata della Ricerca Italiana nel mondo 2023”, si e’ svolta a Sarajevo – su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia – la conferenza “Drive the change towards green cities, cleaner air and a decarbonised future”, dedicata al contrasto all’inquinamento atmosferico. E’ questo un tema di perdurante attualità nella capitale bosniaco-erzegovese (nei mesi invernali avvolta da una nube di particolato derivante in gran parte dalla combustione di carbone e legna) e non casualmente e’ stato selezionato proprio d’intesa con il Cantone di Sarajevo, che – assieme alla locale Università – e’ stato partner dell’Ambasciata nell’edizione di quest’anno dell’evento. L’incontro ha avuto luogo nei prestigiosi locali del Rettorato dell’Università di Sarajevo ed e’ stato aperto dall’Ambasciatore Marco Di Ruzza e dal Ministro della Scienza, dell’Università e della Gioventù del Cantone, Pavle Krstic. Hanno preso attivamente parte ai lavori anche autorevoli rappresentanti della Delegazione Europea e del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).
Nel corso del convegno e’ stato stipulato un importante accordo di cooperazione scientifica ed accademica tra l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) e l’Università di Sarajevo. Ne sono stati firmatari il Direttore dell’Istituto, prof. Francesco Petracchini e il Vicerettore dell’Universita’, prof. Mirza Dautbasic. L’intesa, di durata quinquennale, si prefigge – tra i vari obiettivi – di facilitare la mobilità di ricercatori e studenti nelle due direzioni e di realizzare programmi congiunti di ricerca, in particolare nel campo del monitoraggio delle emissioni e delle innovazioni sul controllo della qualità dell’aria.
“L’accordo – cosi’ l’Ambasciatore Di Ruzza – costituisce un eccellente risultato della diplomazia scientifica italiana in Bosnia-Erzegovina e si inserisce armonicamente nel ricco tessuto della collaborazione bilaterale, ribadendo al contempo la volonta’ italiana di sostenere le Autorita’ bosniaco-erzegovesi nei processi di transizione verso gli obiettivi climatici adottati a livello UE”. Nel corso del suo intervento, l’Ambasciatore ha altresi’ sottolineato come le rilevanti tematiche al centro della Conferenza siano pienamente sincroniche con il programma della candidatura di Roma ad ospitare EXPO2030, in particolare per quanto attiene alla sostenibilità ambientale degli spazi urbani.
Durante le sessioni scientifiche sono stati presentati vari progetti di ricerca in corso presso le due controparti accademiche e approfonditi vari metodi di analisi e strumenti di lavoro utilizzati, in modo da individuare possibili aree di cooperazione. Il Direttore Petracchini ha illustrato le macro-aree di ricerca del CNR-IIA (impatti antropici sull’atmosfera, tecnologie per il monitoraggio e la condivisione dei dati sull’inquinamento atmosferico e cambiamenti globali e transizione ecologica) e le infrastrutture di cui dispone l’istituto (cyber-infrastructures, laboratori di caratterizzazioni e misure dei sensori, laboratori mobili e stazioni mobili). Inoltre, egli ha proposto di avviare la collaborazione prevista dal memorandum proprio con una visita dei ricercatori dell’Università di Sarajevo presso l’Area di Ricerca di Montelibretti, che, oltre all’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico, ospita altri undici istituti del CNR.
La parte finale della conferenza è stata dedicata al legame tra mobilità e inquinamento atmosferico. In tale cornice e’ stato messo in luce il cospicuo contributo che da parte italiana viene assicurato al Cantone di Sarajevo – cosi’ come al Distretto di Brcko – attraverso il programma “Green Cities” della BERS, con risorse a valere sul fondo InCE-BERS.