Il settore turistico della Bosnia Erzegovina è in forte espansione. Oltre ad offrire un’ampia gamma di possibilità per chi vuole visitare il Paese, il patrimonio storico, artistico e naturalistico della Bosnia Erzegovina offre anche interessanti opportunità di investimento per gli operatori economici grazie al suo grande potenziale di sviluppo. Secondo i dati dell’Agenzia di Statistiche della Bosnia Erzegovina, nel mese di giugno 2023 sono state registrate 166 mila presenze, il dato più alto relativo al mese di giugno dal 2020, che mostra un settore in piena ripresa che si appresta a raggiungere nuovamente i livelli pre-pandemici.
Dal punto di vista storico-culturale, sia i maggiori centri del Paese – Sarajevo, Banja Luka, Mostar e Tuzla – che le aree più rurali offrono numerose opportunità per immergersi nella cultura locale e per ammirare come si intrecciano elementi di diverse tradizioni che nel corso del tempo si sono incontrate su questo territorio. Nel corso degli anni sono stati inseriti nella lista dei siti patrimonio dell’UNESCO i cimiteri di tombe monumentali di età medievale (gli stećci), il ponte Mehmed Paša Sokolović di Višegrad e l’area della città antica attorno al ponte di Mostar. Quest’ultimo, distrutto nel corso del conflitto degli anni Novanta, è stato ricostruito grazie all’ingente contributo di donatori internazionali e in particolare dell’Italia e ha visto nel 2002 la visita dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che simbolicamente posò la prima pietra della ricostruzione.
La Bosnia Erzegovina possiede anche un patrimonio naturalistico estremamente ricco che offre possibilità di soggiorno alternative, diventate in tempi recenti sempre più attrattive e in rapida espansione a livello globale – anche a causa della pandemia che ha indubbiamente rimodulato richieste e abitudini dei viaggiatori. In Bosnia Erzegovina sono presenti diversi parchi naturali, tra cui il Parco di Sutjeska, il Parco Naturale di Blidinje e il Parco Nazionale di Una, cascate – come le cascate di Kravice -, percorsi di trekking – come quello lungo la Via Dinarica – e fiumi che offrono scorci memorabili e su cui è possibile fare rafting – la Neretva, la Drina e l’Una. Proprio al fine di favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile e a tutelare il patrimonio naturalistico e ambientale del Paese, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) finanzia e attua diverse iniziative di capacity building attraverso il trasferimento di conoscenze e competenze tecniche.