Riportiamo di seguito l’intervista dell’Ambasciatrice Castellani con Agenzia Nova.
Bosnia Erzegovina, Ambasciatrice Castellani a Nova: “Relazioni eccellenti, per l’Italia ruolo di primo piano”
“L’Italia è il secondo partner commerciale della Bosnia Erzegovina dopo la Germania ed il primo Paese esportatore”
Le relazioni bilaterali fra Italia e Bosnia Erzegovina sono eccellenti: “Sul fronte politico, l’Italia segue con attenzione gli sviluppi della crisi politica in corso, con un ruolo di primo piano nei principali formati internazionali e regionali; il nostro Paese è tradizionalmente considerato un attore equilibrato da tutte le etnie che compongono la Bosnia Erzegovina, che sosteniamo nella ricerca di soluzioni domestiche condivise”. Lo afferma l’Ambasciatrice d’Italia a Sarajevo, Sarah Eti Castellani, in un’intervista ad “Agenzia Nova”.
“Il nostro Paese è poi tra i principali fornitori di sicurezza” della Bosnia Erzegovina con il proprio contingente nella mssione Eufor, rafforzato a marzo con la mobilitazione delle riserve; già ora deteniamo il Vicecomando della missione e dovremmo assumerne il Comando nel 2026. Inoltre, l’Italia ha un ruolo economico di peso, essendo il secondo partner commerciale della Bosnia Erzegovina e il primo Paese esportatore. La Bosnia Erzegovina è inoltre un paese molto recettivo nei confronti della cultura italiana, della nostra lingua e del nostro sistema universitario; questo apre grandi possibilità alla nostra diplomazia culturale”, spiega l’ambasciatrice.
Proprio in virtù del ruolo ricoperto dall’Italia, frequenti sono le visite istituzionali. “Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Tajani è venuto in Bosnia Erzegovina due volte negli ultimi due anni e analogamente frequenti sono i suoi contatti con l’omologo bosniaco. Solo pochi giorni fa, il Ministro ha incontrato ad esempio il Ministro degli Esteri Elmedin Konakovic a New York, nell’ambito di una riunione del gruppo degli ‘Amici dei Balcani occidentali’. Lo stesso vale del resto per i massimi vertici dei due Paesi: risale a qualche mese fa l’ultima conversazione telefonica tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il membro bosgnacco della Presidenza della Bosnia Erzegovina Denis Bećirović, che aveva incontrato il Presidente della Repubblica l’anno prima a Roma”, prosegue l’Ambasciatrice, confermando l’intensità degli scambi.
Altrettanto importanti sono i rapporti a livello economico. “Anche in questo caso, le relazioni bilaterali sono eccellenti. Come osservato, l’Italia è il secondo partner commerciale della Bosnia Erzegovina dopo la Germania ed il primo Paese esportatore. Non è un caso che l’Italia sia stata chiamata a fare da Paese partner alla Fiera internazionale di Mostar lo scorso aprile, principale appuntamento fieristico del Paese, come pure, poche settimane fa, alla Fiera di Zenica, centro industriale del Paese. Banche italiane operano in questo mercato con quote rilevantissime e rappresentano un pilastro di stabilità per il sistema finanziario”, sottolinea l’ambasciatrice. “Nella sua ultima visita a Sarajevo, il Ministro Tajani ha firmato un Accordo bilaterale di cooperazione economica e da quattro anni opera l’Associazione delle imprese italiane in Bosnia Erzegovina, destinata a diventare una Camera di commercio italiana all’estero”, ricorda la diplomatica italiana, secondo la quale i risultati di quest’intesa sono già visibili: “Solo pochi giorni fa, un’importante impresa italiana (Pmp Industries) ha inaugurato un nuovo stabilimento in Bosnia Erzegovina, per un valore di 35 milioni di euro. Questo stabilimento va ad aggiungersi alle numerose imprese italiane presenti sul territorio, che impiegano oltre 13 mila addetti”, spiega.
La Bosnia Erzegovina, prosegue l’Ambasciatrice, “presenta grandi potenzialità per le aziende del nostro Paese: per la sua collocazione geografica, le sue risorse naturali, la sua tradizione manifatturiera e per le esigenze che evidenzia in settori quali l’economia circolare, le energie rinnovabili e l’innovazione tecnologica agroalimentare, per citarne alcune. La crescente capacità media di acquisto ne fa anche un mercato di destinazione particolarmente interessante per i prodotti italiani. Grande anche il potenziale turistico, favorito dall’aumento di voli diretti con l’Italia e dalla tradizionale attrattività del nostro paese per i visitatori dalla Bosnia Erzegovina”. “Nel segno di quella ‘diplomazia della crescita’ di cui ha parlato più volte il Ministro Tajani, l’Ambasciata a Sarajevo si impegna proprio a sostenere le nostre imprese in Bosnia Erzegovina e quelle che si avvicinano a questo mercato, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente il dato dell’interscambio e quello della nostra presenza nel Paese”, aggiunge ancora la rappresentante diplomatica.
Un aspetto importante per lo sviluppo della Bosnia Erzegovina è il percorso di adesione europea che, tuttavia, ha subito qualche battuta di arresto a causa dei ritardi nell’approvazione dell’Agenda sulle riforme necessaria per accedere ai fondi del Piano di crescita per i Balcani occidentali promosso dall’Ue. Tuttavia, gli ultimi avvenimenti hanno avuti risvolti positivi. “Proprio sull’Agenda di riforme si sono registrate le novità più incoraggianti dei giorni scorsi: il Consiglio dei ministri ha approvato l’Agenda, scongiurando un ulteriore taglio dei fondi per la Bosnia Erzegovina. Un passo importantissimo, che potenzialmente offrirà alla Bosnia Erzegovina quasi 980 milioni di euro. Con un impatto senza precedenti su posti di lavoro, crescita e riforme a beneficio dei cittadini: basti pensare alle tariffe del roaming per comunicare verso l’Ue o all’accesso al sistema di pagamenti in euro, risparmiando sulle commissioni bancarie. Non posso nascondere che siamo stati molto felici per questi sviluppi: il Piano di crescita Ue nasce del resto anche da un’idea italiana. Una volta approvata dalla Commissione europea, l’Agenda dovrà essere attuata rapidamente, nell’interesse dei cittadini e delle imprese: e anche su questo, saremo al fianco della Bosnia Erzegovina”, conclude l’Ambasciatrice.