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Omaggio agli aviatori italiani del “Lyra 34”

Su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo, si è svolta sul Monte Zec, nei pressi di Fojnica nel Cantone di Sarajevo, la tradizionale cerimonia di commemorazione in onore dei membri dell’equipaggio del volo G222 (LYRA34) che il 3 settembre 1992 rimasero vittima dell’abbattimento dell’aeromobile da parte di unità ancora ignote.

Alla luce dell’importanza della ricorrenza, che quest’anno coincideva con il trentennale della scomparsa dei connazionali, su invito della nostra Ambasciata hanno preso parte all’evento anche i familiari dei militari, giunti a Sarajevo insieme ad una Rappresentanza della 46ma AeroBrigata di Pisa dell’Aeronautica Militare (guidata dal Colonnello Giuseppe Addesa) – unità alla quale apparteneva il “Lyra 34” – e a membri dell’Associazione Arma Aeronautica.

Durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, il velivolo era quel giorno in volo da Spalato a Sarajevo, sotto mandato delle Nazioni Unite, con il compito di trasportare materiale sanitario ed aiuti umanitari alla popolazione locale sotto assedio. L’aereo fu colpito da missili terra-aria, che ne provocarono l’esplosione in volo e lo schianto sulla sommità del Monte Zec. Persero la vita nel tragico evento il Maggiore Pilota Marco Betti, il Tenente Pilota Marco Rigliaco, il Maresciallo motorista Giuseppe Buttaglieri e il Maresciallo elettromeccanico di bordo, Giuliano Velardi. Tutti vennero poi insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Assai significativamente alla cerimonia ha voluto prendere parte anche il Ministro della Difesa di Bosnia-Erzegovina, Sifet Podzic, che – insieme all’Ambasciatore d’Italia Marco Di Ruzza e al Comandante della 46esima Aerobrigata – ha deposto una corona floreale in ricordo dei nostri Militari ai piedi del Monumento loro dedicato. Presenti, tra gli altri, anche i vertici di EUFOR “Althea” e del Nato Headquarter, personale militare italiano in servizio presso tali Missioni, Addetti Militari accreditati in Bosnia-Erzegovina. L’incaricato d’affari della Nunziatura Apostolica, Mons. Amaury Medina Blanco, ha benedetto il Monumento e condotto la preghiera in ricordo delle vittime.

Nel suo indirizzo inaugurale, l’Ambasciatore Di Ruzza – affiancato dall’Addetto per la Difesa, Colonnello Ciro Forte – ha sottolineato come il sacrificio dei nostri Militari, caduti nell’assolvimento di una missione umanitaria, rappresenti fulgido esempio di alta dedizione al servizio e impegno incondizionato profuso per portare pace e sicurezza in aree di crisi.

L’Ambasciatore ha altresì colto l’occasione per ricordare lo straordinario “fiume di solidarietà” che, sia dal lato istituzionale sia dalla società civile, dall’Italia raggiunse la Bosnia-Erzegovina durante il periodo bellico per soccorrere le popolazioni martoriate dalla guerra.

Lo slancio e l’altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune – ha detto Di Ruzza, citando parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – sia fonte di riflessione per tutti i cittadini che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale”.